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VILLA CAMPESTRI
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Itinerari medicei

La Villa Medicea di Cafaggiolo si trova nel comune di San Piero a Sieve, a soli 17 km dal Relais Villa Campestri. Appartenne alla famiglia dei Medici sin dalla metà del XIV secolo e fu ristrutturata dall'architetto Michelozzo dopo il 1428 su incarico di Cosimo il Vecchio. Il rinnovamento assecondò la struttura di fortilizio medievale, con il mantenimento della torretta e della struttura fortificata con il fossato e il ponte levatoio.

Di impianto più rinascimentale èinvece l'ordinazione originaria dei giardini, i poderi, le strade, le fontane e i boschi attorno alla villa. La struttura ebbe quindi il tipico doppio ruolo delle prime ville-fortezze: struttura militare difensiva, posta strategicamente sulla via tra Bologna e Firenze, e luogo ameno di riposo e svago rispetto alla routine cittadina. Abitata in genere nel periodo estivo, fu amata da Lorenzo de' Medici, che vi ospitò spesso la sua corte di filosofi umanisti: Pico della Mirandola, Marsilio Ficino e Agnolo Poliziano. Nel 1537 la villa divenne di proprietà del duca Cosimo I, che la ampliò e vi fece realizzare un grande "Barco" murato (cioè una riserva di caccia), con animali rari provenienti da tutto il mondo. Il ruolo della villa come casino di caccia fu ancora più sottolineato dai figli di Cosimo, come Francesco I e Ferdinando I, che vi soggiornavano solitamente nei mesi autunnali.

L'appena costituito Regno d'Italia aveva fatto convogliare tutti i possedimenti delle famiglie regnanti degli antichi stati italiani alla Casa Savoia. Nel 1864 la villa fu venduta ai principi Borghese, che vi approntarono delle radicali modifiche: abbattuta la toretta posteriore, che si vede ancora nella lunetta dipinta da Giusto Utens nel 1599-1602, e interrato il fossato, aprirono nelle mura di cinta un grande arco per l'accesso monumentale. A sinistra dell'edificio esistono ancora le antiche scuderie, di epoca cinquecentesca, mentre al posto del giardino primitivo con aiuole geometriche e fontane oggi esiste una foresta di alberi secolari che circonda la tenuta, tra cui una sequoia portata dall'America da Giovanni da Verrazzano.

La Villa conserva ancora alcuni elementi originari dell'epoca di Michelozzo quali i motivi decorativi del portone, i capitelli e i peducci delle decorazioni in pietra serena. All'interno della villa sono custoditi le copie, realizzate dal pittore Carmine Fontanarosa, di una serie di ritratti di personaggi famosi appartenenti alla casa Medici. Il Castello di Cafaggiolo è adesso aperto al pubblico per visite guidate individuali e per gruppi. Il percorso museale nella residenza medicea di campagna si snoda tra ritratti di personaggi illustri della famiglia Medici; tra antiche maioliche della fornace medicea, un tempo adiacente al Castello ed oggetto di scavi recenti; tra costumi rinascimentali e testimonianze scritte degli illustri ospiti del Castello, per terminare nel suggestivo parco con alberi secolari. Per gruppi prenotati è possibile abbinare alla visita una degustazione di prodotti tipici del Mugello. La Villa Medicea del Trebbio si trova nei pressi di San Piero a Sieve nel Mugello, a soli 18 km dal Relais Villa Campestri. La villa fu una delle prime residenze che essi fecero costruire fuori Firenze.

Appartenne infatti già a Giovanni di Bicci de' Medici, il patriarca delle fortune familiari. La tenuta era in una posizione strategica, dall'alto di un poggio che dominava la Val di Sieve, ad una confluenza viaria (Trebbio significa infatti trivio cio un punto dal quale si dipanano tre strade).

Dopo la sua morte (1428) il figlio Cosimo de' Medici fece ristrutturare al suo architetto Michelozzo quello che doveva assomigliare a un castello fortificato. L'impianto della villa è ancora legato alla maniera di fortificazione medievale. Michelozzo mantenne la torretta di guardia dalla struttura solida priva di finestre e conservando anche altri elementi tipicamente "castellani" come il fossato e il ponte levatoio.

Al centro vi si trova un cortile con pozzo. Il giardino è realizzato su due terrazze a destra della villa: in quella superiore si èconservato un pergolato in muratura con una doppia fila di colonne con capitelli in pietra arenaria ionici o a foglie d'acqua; in quella inferiore esisteva un secondo pergolato oggi scomparso, mentre è rimasta l'impostazione degli orti con una vasca. A sinistra della villa, isolata, si trova una piccola cappella. Era poi circondata da boschi e da una vasta tenuta agricola, che confinava con quella della Villa di Cafaggiolo.

La Villa fu ampliata da Cosimo I, che amava andare a caccia nella sua tenuta, e da suo figlio Ferdinando I. Ferdinando II la vendette nel 1644 a un ricco fiorentino, Giuliano Serragli, il quale la cedette poi ai padri filippini. Nell'Ottocento vennero demolite le case rurali addossate alla villa per far posto a un bosco di cipressi. Il giardino antistante la villa, con le rose e le siepi di bosso risale al Novecento. Oggi la Villa è proprietà privata. Si organizzano visite guidate su appuntamento. Villa Medici, a Fiesole, dista soli 28 km da Villa Campestri.

Fu fatta costruire fra il 1451 e il 1457 da Cosimo il Vecchio. Suo figlio Giovanni, la fece ristrutturare in senso rinascimentale, dall'architetto di famiglia Michelozzo. L'edificio a pianta quadrangolare è un tipico esempio di costruzione del primo rinascimento, con finestre riquadrate da cornici in pietra serena e con ampie logge aperte sul panorama. L'aspetto della villa è molto diverso dalle ville medicee precedenti: è scomparsa la componente difensivo-militare, quindi mancano le torrette, i camminatoi sopraelevati sostenuti da beccatelli, il fossato.

Le logge poi sono un chiaro segno di apertura verso l'esterno, a differenza delle fortificazioni "chiuse" per esigenze difensive. La personalità di Giovanni si manifest˜ nel forte ridimensionamento della componente agricola e produttiva della villa, in favore di una totale dedizione allo svago e all'ozio che favorissero la contemplazione e l'attivitˆ intellettuale. Era infatti la prima volta che una residenza agreste si dotava di giardino invece che essere circondata da una tenuta agricola. Giovanni de' Medici non ebbe figli e, prima di morire, la regalò al giovane nipote Giuliano de' Medici, ereditata poi alla sua morte dal fratello maggiore, Lorenzo il Magnifico.

Qui era solito riunirsi il folto gruppo di umanisti che gravitava attorno alla corte medicea. Lorenzo con Agnolo Poliziano, Pico della Mirandola, Cristoforo Landino e altri pensatori e letterati, tra letture, rappresentazioni di teatro antico e discussioni erudite riscoprirono la cultura classica che sta al perno del rinnovamento artistico e letterario del Rinascimento. A questo periodo risalgono anche le due testimonianze iconografiche più importanti sulla villa originaria: la Dormitio Virginis di Domenico Ghirlandaio (1486-90), oggi nella Cappella Tornabuoni a Santa Maria Novella e l'Annunciazione di Biagio d'Antonio (fine XV secolo), oggi alla Galleria dell'Accademia di San Luca a Roma. La fortuna e la fama che la villa godette presso la famiglia Medici fino al Quattrocento, non fu confermata dalle generazioni successive. Cosimo III poco dopo essere diventato granduca, la vendè nel 1671 a Vincenzo del Sera per quattromila fiorini.

A questo periodo risale l'aumento del volume della villa sul lato occidentale, come ci suggeriscono documenti con descrizioni degli arredi, dei giardini e della attuale loggia ad ovest, che all'epoca appariva come una terrazza. Successivi proprietari furono i Borgherini (dal 1722 al 1768), che vendettero nel 1771 agli Albergotti: questi passaggi di proprietà hanno fatto sì che venissero redatte delle stime catastali, con preziose descrizioni dello stato della villa e dei giardini all'epoca. Venne in seguito acquistata da Lady Margaret Orford, cognata di Horace Walpole, nel 1772, che incaricò l'architetto Niccol˜ Gaspero Paoletti di ampliare il giardino superiore e di edificare una limonaia. Fra l'Ottocento e il Novecento la Villa viveva quindi il suo periodo anglo-americano, con proprietari come l'artista William Blundell Spence (dal 1862 al 1897), poi Lady Sybil Cutting, moglie dello scrittore Geoffrey Scott, (dal 1909 al 1911) e i Mac Calman (1911Ð1959): tutti questi proprietari non modificarono l'impianto della tenuta, a parte piccole variazioni distributive e decorative.

Nel 1959 la villa è stata acquistata dalla famiglia Mazzini Marchi, attuali proprietari. Il giardino, visitabile solo su appuntamento, rispecchia soprattutto la ristrutturazione del 1911-1923 dell'architetto Cecil Pinset, che lavorò per conto di Lady Cutting, ed è in stile neo-rinascimentale. Si distribuisce su tre terrazzamenti a livelli differenti. Il primo, a cui si accede dal viale di cipressi, fiancheggiato a monte da un boschetto di lecci, è composto da grandi aiuole erbose rettangolari, nelle quali vengono poste le piante di limoni in tarda primavera. A questo livello corrisponde il piano nobile della villa. Il secondo si sviluppa di fronte al prospetto posteriore dell'edificio e si raggiunge tramite una scala interna. Questa èla zona meno modificata del giardino, con grandi magnolie e decorata da aiuole contornate da siepi in bosso, con una fontana al centro. Il terzo terrazzamento, realizzato durante la ristrutturazione di Pinset, ècaratterizzato da una sistemazione all'italiana, con una pergola in muratura posta a metà altezza tra i due livelli.

 
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