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Carlo Collodi: il Fiorentino Padre di Pinocchio

Chi non conosce Pinocchio? In effetti, forse il burattino di legno era più noto ai bambini di qualche generazione fa, ma il classico cartone animato Disney, ha fatto sì che non venga dimenticato, anche in questa epoca digitale.

Bisogna anche dire che il Pinocchio che in molti abbiamo in mente è proprio quello Disney, che non è proprio quello del libro originale. O meglio, diciamo che si tratta di un ottima interpretazione di quanto scritto da Carlo Collodi, riadattata e resa interessante per bambini e adulti della nostra epoca.

Molto meno noto è invece proprio il suo autore, Carlo Collodi.

La biografia di Carlo Collodi

Il vero nome di Carlo Collodi era Carlo Lorenzini, nacque il 24 novembre del 1826.

La sua famiglia non era agiata, i genitori infatti erano al servizio della casata nobiliare toscana dei Garzoni Venturi Ginori: il padre era cuoco e la madre, Angelina Orzali, era cameriera nonostante avesse il diploma di maestra elementare.

Molto spesso, i genitori lavoravano in residenze diverse, e Carlo passa così i primi anni dell’infanzia a Collodi, da una zia della madre. Da qui nacque poi lo pseudonimo scelto quando divenne scrittore.

Per un certo periodo, per il piccolo Carlo si pensa a una carriera ecclesiastica, che era comunque una di quelle che garantiva una relativa tranquillità economica.

Tuttavia, Carlo sembra fosse un po’ indisciplinato, con un carattere forse troppo vivace, decise così di abbandonare gli studi e trovò lavoro a Firenze come commesso della libreria Piatti.

E’ qui che entra in contatto col mondo degli intellettuali e collaboratori di riviste. Nel 1848, a 22 anni, diventa impiegato statale.

Le prime pubblicazioni

Partecipa alla Prima Guerra d’Indipendenza e in seguito fonda una propria rivista ‘Il Lampione’, favorevole all’Unità d’Italia ma anche con una certa attenzione alle tematiche dell’educazione dello strato più basso e disagiato della popolazione.

La censura lo fa chiudere presto, ma intanto Carlo fonda e dirige un altro periodico, ‘Scaramuccia’.

In questo periodo comincia a scrivere romanzi di viaggio o di avventura.

Di nuovo si arruola per la Seconda Guerra d’Indipendenza, anche questa volta la fortuna lo fa tornare a casa sano e salvo.

L’editore Paggi gli affida la traduzione dal francese dei ‘Racconti di Mamma Oca’ di Perrault, con le famose fiabe di Cappuccetto Rosso, Pollicino, Il Gatto con gli Stivali.

È in questo modo che, da scrittore, comincia a interessarsi alla letteratura per l’infanzia.

La nascita di Pinocchio

Scrive e pubblica, sempre con l’editore Paggi, ‘Giannettino’ e ‘Minuzzolo’, opere per bambini che sono il preludio a Pinocchio.

‘Storia di un burattino’ nasce quindi nel 1881, pubblicato a puntate nel ‘Giornale dei Bambini’.

Dopo il grande successo, le puntate vengono riunite in solo volume dal titolo ‘Le avventure di Pinocchio’.

Carlo Collodi, ormai famoso, muore a Firenze il 26 ottobre 1890.

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