Spesso quando pensiamo alla Toscana e alle sue tradizioni, ci vengono in mente le ottime bottiglie di Chianti Classico, simboleggiate dal Gallo Nero.
Come mai questo vino ha un gallo nero come simbolo e cosa vuol dire veramente Chianti Classico? Scoprilo con noi!
Sopra il collo della bottiglia troverete un piccolo gallo nero che indica il Consorzio del Chianti Classico. Come mai è stato deciso un gallo come simbolo del vino e non un grappolo di uva o una foglia di vite?
La leggenda va indietro nel tempo.
Nel Medioevo le città di Siena e Firenze sono sempre state in competizione per il territorio e le guerre erano molte. Il territorio tra le due città è fatto di colline e valli soleggiate perfette per la coltivazione del vino e quindi contese tra le due città.
Ad un certo punto stanchi di tutte queste lotte i fiorentini e i senesi decisero di tracciare il confine tra le due città in un modo originale: due cavalieri si sarebbero svegliato al canto del gallo nella propria città e il luogo dove si sarebbero incontrati avrebbe deciso il confine tanto conteso.
A Siena decisero di affidare la sveglia del cavaliere ad un gallo bianco mentre a Firenze optarono per un gallo nero.
A Firenze decisero di privare il gallo del cibo in modo da farlo svegliare presto la mattina, affamato e urlante, mentre a Siena decisero di coccolare il gallo con cibo delizioso in modo da fargli fare un bel sonno e svegliarsi presto la mattina pieno di energia.
Il cavaliere fiorentino si svegliò molto prima di quello senese e si uscì dalle mura cittadine con largo anticipo di conseguenza il territorio fiorentino è molto più grande di quello senese.
D’altronde chiunque possieda un animale da affezione sa che se non vengono sfamati a dovere la mattina ti svegliano presto!
A Firenze decisero di omaggiare il gallo nero che gli aveva resi vincitori trasformandolo nel simbolo dei nuovi comuni fiorentini.
Una definizione ancora più precisa si ebbe grazia ad un esponente della famiglia Medici, Cosimo III De’Medici.
Nel 1716 Cosimo III scrisse un editto definendo esattamente le zone geografiche e di produzione del vino in Toscana, zona tutt’ora rispettate.
Per la zona del Chianti Cosimo indicò il territorio che oggi corrisponde ai comuni di Greve in Chianti, Radda, Castellina e Gaiole.
Per produrre un Chianti Classico e avere quindi la possibilità di apporre il famoso marchio sulla propria bottiglia non basta avere un vigneto nel territorio indicato dall’Editto di Cosimo III.
Il Vino Chianti Classico segue dei disciplinari qualitativi molto stringenti ed è motivo di orgoglio di un’intera regione.
Oggi giorno il territorio del Chianti è poco più grande di quello definito un tempo ma segue le stesse tradizioni produttive di secoli fa.
Quando ne sorseggiate un bicchiere non solo bevete un vino di una delle zone piú belle e contese del mondo intero ma state bevendo un pezzo di storia!
Il modo migliore per sorseggiarlo è trovarsi proprio in Toscanae noi vi aspettiamo a Villa Campestri per farvi vivere questa esperienza!
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