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La pesca Regina di Londa

pesca regina di londa

L’Italia è da sempre un paese in cui la tradizione è enorme e variegata, e le varie produzioni locali possono essere molto diversificate tra loro anche solo spostandosi di pochi chilometri all’interno di un territorio. È proprio il caso della Toscana e, nello specifico, della zona di Londa, in provincia di Firenze. È qui che nasce un tipo di pesca chiamata “pesca regina di Londa”, la quale possiede determinate caratteristiche che la rendono unica nel suo genere. Vediamo in questo articolo la sua storia e le principali peculiarità che la distinguono dalle altre pesche coltivate in Toscana.

La pesca regina di Londa: storia

In generale, la coltivazione e la diffusione della pesca in Toscana si deve alla casata dei Medici nel sedicesimo secolo.

Tuttavia, parlando nello specifico della pesca regina di Londa, la sua storia risale a circa la metà del secolo scorso. Un appassionato coltivatore dell’area, tale Alfredo Leoni, la scoprì quasi casualmente e decise di continuarne la coltivazione.

Le principali caratteristiche della pesca regina di Londa

Si tratta di una pesca a polpa bianca coltivata principalmente a un altitudine compresa tra i 100 e i 700 metri sul livello del mare, in campi generalmente riparati dal vento e distanti dalla costa.

La caratteristica principale è data dal fatto che si tratta di una pesca tardiva che, al contrario delle altre pesche, viene raccolta a settembre inoltrato.

Cresce principalmente di notte o eventualmente negli orari con meno umidità. È un frutto molto profumato che raggiunge dimensioni leggermente maggiori rispetto alla pesca tradizionale e, sempre rispetto a essa, si presenta più schiacciata sui poli.

Il suo colore è principalmente bianco e verde chiaro, con alcune sfumature di rosso. Ha un sapore molto dolce a partire dalla buccia, che si presenta meno spessa del solito.

Perché è così importante

Una caratteristica fondamentale che ha dato poi il via alla grande commerciabilità di questo tipo di pesca a polpa bianca è il fatto di essere molto resistente all’azione di un particolare fungo patogeno, che attacca nello specifico gli alberi di pesco, chiamato “oidio”.

Proprio per questo è possibile produrne evitando che durante la raccolta ci si imbatta in esemplari che presentano troppe imperfezioni.

Questa caratteristica fu subito scoperta proprio da Alfredo Leoni e fu una delle motivazioni che lo spinsero a introdurla sul mercato; oltre al fatto, naturalmente, di poter essere venduta anche in un periodo autunnale, quando sulle bancarelle era difficile trovare altri frutti simili.

La sua produzione

Nonostante sia molto appetibile sul mercato, la pesca regina di Londa viene prodotta in piccole quantità ogni anno, e venduta principalmente nei mercati locali. Questo perché, come abbiamo detto, le caratteristiche che permettono la sua crescita sono molto selettive e i campi dove essa viene coltivata sono in numero limitato.

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